Content production e Search Engine Marketing, in house o outsourcing?

Content production e Search Engine Marketing, in house o outsourcing

Cosa serve per fare SEO tecnica o di contenuto.

Parliamo oggi di come gestire il capitolo SEM , se in house o esternalizzando il servizio. Può sembrare un articolo un po' tendenzioso (è e forse lo è) ma vorrei almeno riuscire a spiegare i motivi per cui secondo me un'Azienda si debba concentrare sul proprio business e non disperdere energie in aspetti di comunicazione che possono tranquillamente essere gestiti da professionisti esterni.

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Negli articoli affrontati nel blog fin qui, abbiamo sicuramente capito che le tecniche SEO sono tante, prendono tanto tempo per essere messe in pratica e decisamente non sono facili da maneggiare. Possedere conoscenza sufficiente per dominare tutte le tecniche SEO, tra on-site ed off-site, è un lavoro: richiede costante aggiornamento, conoscenza e licenze di software specifici, conoscenza delle tecniche di backlinking, conoscenza del codice html e dei metadata. E sono le prime cose che mi vengono in mente. Insomma, è un lavoro che non si può improvvisare. Tendenzialmente:

  1. La SEO di contenuto, purtroppo, richiede conoscenze anche tecniche e l'utilizzo di doversi software in diverse situazioni.
  2. Le tecniche SEO on-site fanno parte di un mondo ancora più tecnico per cui, se non sei il miglior amico dell'HTML, meglio lasciar perdere
  3. Le tecniche SEO off-site sono onerose in termini di ore/uomo e richiedono impegno, costanza e conoscenza delle logiche sottostanti.

Cosa fare quindi? Gestisco tutto io internamente all'azienda o appalto fuori? La risposta per me è ovviamente scontata: facendolo io di mestiere so quali siano le difficoltà, so come gestirle e come ottimizzare il processo perché lo faccio già per me stesso e per altri clienti.

In house o outsourcing dei servizi di marketing?

In OFG Advertising abbiamo iniziato a scrivere per il blog ormai 7 anni fa (correva l'anno 2013) e dopo 7 anni in cui non abbiamo mai lisciato una pubblicazione devo dire che oggi il nostro blog è una macchina oliata che macina contenuti a livello creativo, di piano editoriale e a livello operativo. 

Non è sempre stato così, o meglio, ora che per noi il blog grazie all'inbound marketing è diventato un asset a tutti gli effetti di new business abbiamo a disposizione più risorse e siamo in grado di gestire meglio la produzione di contenuti e la SEO on-site.

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Il vero problema nello scrivere un blog non è il contenuto, non è cosa dire, ma è il tempo. Pensa solo a quanto potresti metterci a riprendere tutti i contenuti che sono già stati prodotti dall'azienda (non solo blog eh, tutto brochure, presentazioni, documenti strategici ecc) e fare una content audit, cioè riorganizzarli per avere una base di partenza per il piano editoriale.

Inserire una macchina-genera-contenuti in Azienda significa avere risorse disponibili, prima che preparate e motivate. Se troviamo in Azienda qualcuno che risponda almeno a queste 3 caratteristiche direi che si può fare, tenendo sempre in mente che è un lavoro altamente time-consuming e che molto presto diventeranno risorse dedicate. Se poi ci mettiamo anche la gestione di una pagina Facebook o un profilo Social qualsiasi che abbia una community un minimo attiva... è molto probabile che a tendere non basti più una sola persona.

Quindi, senza alcun giudizio direi che la risposta alla domanda fondamentale (che questa volta non è "42" cit.) su "meglio in house" o "meglio in outsourcing" direi che è il più classico dei dipende. C'est à dire che diventa una questione strategica: ha un senso per il business dell'azienda prendere una persona che faccia SEO? Probabilmente se la SEO è un'attività mission critical, ha senso sì. Pensiamo ad un sito di e-commerce che fa più di metà del fatturato da ricerca organica. Ha senso prendere un content manager che realizzi piani editoriali e segua la produzione di contenuti? Probabilmente sì, se siamo un'azienda che vive sul traffico generato dal sito, come alcune case di moda o arredamento che hanno un e-commerce mascherato da magazine.

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Per tutto il resto, parliamone. Il punto centrale sta nel definire quale sia il perimetro entro cui il marketing si deve muovere senza sovraccaricare troppo.

Luca Bizzarri