Guida completa al web design: strategie per un sito di successo

Guida completa al web design strategie per un sito di successo

Il web design rappresenta una componente cruciale nella costruzione dell'identità digitale di un brand. Al contrario di quello che molti pensano, si tratta di un processo complesso e, soprattutto, multidisciplinare che include vari aspetti, da quelli puramente estetici a quelli funzionali, mirando a creare un'esperienza utente (UX) ottimale.

Quindi, in senso molto ampio e contrariamente a quanto si possa pensare, il web design non tratta solo di grafica ma comprende diversi elementi: dall'architettura dell'informazione, che organizza e struttura i contenuti in modo logico e intuitivo, al design dell'interfaccia (UI), dove la selezione dei colori, la tipografia, e l'impiego di immagini e icone giocano un ruolo fondamentale nell'esperienza utente e nel trasmettere la brand identity.

Altro elemento indispensabile è il responsive design, che assicura che il sito sia facilmente accessibile e fruibile su una vasta gamma di dispositivi, dai desktop agli smartphone, mantenendo coerenza e funzionalità. Il fatto che oggi non possa esistere un web design che non sia pensato per essere responsive, delinea un approccio non più "mobile-first" ma praticamente "mobile-only". E non abbiamo ancora parlato di SEO che, nonostante possa sembrare un aspetto tecnico estraneo al design, tocca direttamente i contenuti, la struttura del sito, la velocità di caricamento influenzando di fatto la user experience.

Insomma, il web design si estende molto oltre l'aspetto puramente estetico, influenzando profondamente l'esperienza utente (user experience o UX), la percezione del brand e, di conseguenza, il successo del sito. Ecco perché è importante parlarne.

Web design: definizione e perché è importante

Il web design è l'arte e la scienza di progettare e creare siti web.

Il web design combina elementi di grafica visiva, ottimizzazione dell'interfaccia utente e esperienza complessiva dell'utente per fornire siti web che non solo appaiano attraenti, ma siano anche funzionali, facili da navigare e ottimizzati per i motori di ricerca.

Questa disciplina è fondamentale perché il design di un sito web influisce direttamente sull'immagine di un'azienda o di un marchio, sulla user experience e quindi sulla soddisfazione dell'utente e sulla capacità di un sito di convertire i visitatori in clienti o seguaci fedeli.

Un buon web design migliora l'accessibilità e l'usabilità, contribuendo a una migliore esperienza utente che impatta direttamente sul percepito del brand (brand experience) e direttamente sul posizionamento.

Cioè, il fatto di "avere un sito" non è più ovviamente sufficiente. Serve un sito che risponda a determinati canoni, si carichi in fretta, possa essere trovato dagli utenti che cercano su Google, porti gli utenti alle pagine giuste secondo i loro obiettivi di navigazione. Come si fa a controllare (prima) e misurare (dopo) tutti questi aspetti? 

La risposta è semplice, ci vogliono figure professionali diverse. Non esiste (se esiste, io non lo conosco) un esperto di tutto: ogni aspetto del web design è un lavoro diverso, che richiede anni di esperienza e studi. Un professionista può saper parlare di diversi aspetti ma difficilmente può affrontarli tutti con alti standard professionali. Proprio perché disegnare un sito, fare SEO (fatta bene) o studiare la user experience sono lavori completamente diversi tra loro.

Ecco perché esistono le agenzie di comunicazione digitale. 

L'importanza dell'esperienza utente (UX) nel web design

L'esperienza utente è tutto. Per diversi motivi.

Il primo è che una buona esperienza di navigazione aiuta l'utente a raggiungere il suo obiettivo. Che sia comprare qualcosa, avere informazioni, trovare un posto poco cambia: il tema è che quando un utente finisce sul tuo sito, tu non sei lì a raccontargli cosa deve fare ma deve capirlo da solo. 

Ora.

Gli utenti sono mediamente distratti e sono convinti di avere poco tempo. Il risultato è che vogliono avere tutto, subito. Una minima difficoltà nel percorso di navigazione può fermare il processo, farli desistere e portarli verso un altro sito organizzato meglio.

Ma noi abbiamo fatto molta fatica e perso molto tempo per portare quegli utenti sul nostro sito, sarebbe un peccato perderli nell'ultimo miglio. Questo vale sia per l'organizzazione dei contenuti ma anche per elementi più oggettivi come la velocità di caricamento.

2 esempi:

  1. Secondo una ricerca condotta da Google*, se il caricamento da dispositivi mobili supera i 3 secondi, oltre il 50% degli utenti abbandona la pagina
  2. Se Amazon rallenta il caricamento delle pagine di 100 millisecondi (un decimo di secondo), si stima che possa perdere fino all'1% del proprio fatturato.

Un sito web, quindi, ben progettato e facile da navigare può influenzare positivamente l'interazione degli utenti con il sito stesso. La user experience si occupa di creare un'esperienza intuitiva per gli utenti, offrendo una navigazione semplice e accessibile. Un buon web designer tiene conto delle esigenze degli utenti e lavora per soddisfarle, migliorando l'usabilità e l'accessibilità del sito. Questo è possibile capirlo attraverso ricerche e studi dedicati, come gli user test dove si mette sotto stress il design del sito, direttamente testato da utenti reali che raccontano la loro esperienza di navigazione.

Una parte importante della User Experience è la progettazione dell'interfaccia utente (UI, o user interface). Questo include l'organizzazione dei contenuti, la disposizione degli elementi e l'uso di colori e tipografie coerenti. L'obiettivo è creare un'interfaccia intuitiva e facile da usare, che permetta agli utenti di raggiungere facilmente le informazioni di cui hanno bisogno.

Esempio. Un errore molto comune, soprattutto nel B2B, è quello di utilizzare il gergo interno per la categorizzazione dei prodotti. Ma usare delle categorie che sono comode per il nostro gestionale non significa creare una categorizzazione utile per i nostri utenti. Così, organizzare sul sito le proprie macchine di produzione per capacità produttiva e non secondo l'utilizzo finale che l'azienda cliente può farne, non è un buon modo per aiutare i tuoi clienti a trovare il prodotto che cercano (l'esempio è reale). 

A chi affidare il sito: developer vs web designer

La scelta tra un web developer e un web designer dipende dalle esigenze specifiche del progetto. Entrambi ovviamente sono professionisti ma hanno competenze diverse e contribuiscono alla creazione di un sito web di successo in modo complementare.

Il developer si occupa dello sviluppo del sito, ovvero della scrittura del codice che permette al sito di funzionare correttamente. Ha competenze tecniche avanzate e solitamente è specializzato in uno o più linguaggi di programmazione. Il developer si occupa di tradurre il design del sito in codice e di garantire un'esperienza di utilizzo fluida e senza errori.

Il web designer, d'altra parte, si occupa dell'aspetto visivo del sito. Ha competenze artistiche e creative e lavora per creare un design accattivante e coerente con l'identità del brand. Il web designer si occupa della scelta dei colori, delle tipografie, delle immagini e dei layout del sito. Il suo obiettivo è creare un'esperienza visiva coinvolgente per gli utenti.

Da un lato abbiamo un tecnico. Una figura professionale che non vede colori, immagini e testi ma vede il modo in cui incastrare questi aspetti in una pagina web in modo che il codice sia ben fatto e tecnicamente (si spera) ineccepibile. Vede cosa leggerà il motore di ricerca, vede come la categorizzazione dei prodotti influisce sul resto del database e come gli elementi possono parlare tra di loro. Si occupa di esigenze tecniche, solitamente, con scarsa attenzione all'aspetto visivo.

Dall'altra parte abbiamo un creativo, uno che antepone l'aspetto alla tecnica, un qualcuno che disegna elementi che non sempre possono essere realizzato con semplicità, in tempi brevi.

In molti casi, è consigliabile affidare il progetto a entrambi i professionisti, in modo da ottenere un sito web completo e di alta qualità. La collaborazione tra developer e web designer permette di combinare competenze tecniche e artistiche e bisogna stare attenti a non affidare aspetti che competono all'uno anche all'altro. Non aspettiamoci che una software house disegni un bel sito o che un designer possa scendere nei dettagli del codice.

L'architettura del sito: come disegnarla

L'architettura del sito è un altro aspetto fondamentale del web design. Una buona architettura del sito garantisce una navigazione intuitiva e una struttura organizzata dei contenuti.

Per disegnare l'architettura del sito, è importante prima definire gli obiettivi del sito stesso e le esigenze degli utenti, stabilendo quali contenuti includere e come organizzarli. Un buon web designer crea una mappa del sito, che visualizza la struttura delle pagine e le relazioni tra di esse e ha al massimo 3 o 4 livelli di contenuti secondo lo schema sezione (macro-topic), categoria, sottocategoria, scheda prodotto o servizio.

Durante la progettazione dell'architettura del sito, è importante prendere in considerazione la gerarchia delle informazioni. I contenuti più importanti, rilevanti e che convertono o portano fatturato devono essere facilmente accessibili. Possiamo lasciare quelli meno importanti in sezioni meno evidenti del sito.

Prima di realizzare l'alberatura dei contenuti è bene confrontarsi con diverse figure professionali tra cui sicuramente:

  1. un developer, che ci aiuti a garantire dal lato tecnico la fattibilità e soprattutto la corretta relazione tra gli elementi categoria, sottocategoria e prodotto  con il resto del DB, magari organizzando qualche filtro di ricerca
  2. un SEO specialist, che deve guidare la nomenclatura di categorie e prodotti perché rientrino nelle query di ricerca degli utenti

Una navigazione chiara e intuitiva la si ottiene anche, ovviamente, grazie alla razionalizzazione degli elementi in pagina, ad esempio utilizzando una barra di navigazione ben strutturata, con link evidenti e organizzati in modo logico.

Attenzione. Per "logico" si intende secondo gli standard dei nostri utenti, non logico secondo la nostra idea. Non siamo noi a dover navigare sul nostro sito per cui la nostra idea è importante, ma secondaria rispetto a quello che ci aspettiamo dai nostri utenti. Come faccio a sapere cosa vogliono? Studio le buyer personas, faccio ricerche, faccio dei test di usabilità ad esempio.  

Creazione di contenuti coinvolgenti e ottimizzati

La creazione di contenuti coinvolgenti e ottimizzati è un altro elemento che determina il successo di un sito web. I contenuti sono ciò che attira gli utenti e li tiene interessati, quindi devono essere di alta qualità e pertinenti alle aspettative e richieste delle nostre buyer personas. Come costruisco un piano editoriale pertinente e rilevante?

Prima di tutto, è importante definire una strategia di contenuti. Come ormai sappiamo la strategia cade direttamente dagli obiettivi per cui:

  1. il primo passo è stabilire gli obiettivi dei contenuti che voogliamo creare. Devono convincere le persone a scaricare qualcosa? A comprare un prodotto? Nel primo caso basta un articolo di blog, ad esempio. Ma nel secondo caso probabilmente serve un video how-to, un tutorial o il video di qualche influencer (o altri utenti) che usano il prodotto e dicono quanto sia fico.
  2. Poi abbiamo la definizione dei topic da trattare. Qui un aiuto SEO potrebbe essere molto utile, il rischio è quello di raccontare cose interessanti che non intercettano keyword o query di ricerca e che quindi nessuno troverà (né leggerà mai). Ciò si traduce nell'utilizzo di parole chiave pertinenti nel testo e nei tag, ottimizzare le immagini e garantire una buona struttura del contenuto. Un buon web designer tiene conto delle best practice di SEO durante la creazione dei contenuti, per migliorarne la visibilità.
  3. Poi c'è la scelta del tono di voce, che dipende dai nostri valori, dal posizionamento che vogliamo dare al brand e soprattutto dalle nostre buyer personas. 
  4. Infine abbiamo la stesura di un piano editoriale e la distribuzione dei contenuti. Se stiamo facendo un sito e basta probabilmente avremo molti contenuti statici ma già se stiamo progettando di avereun blog, la questione diventa complessa.

Ottimizzazione SEO: posizionare il tuo sito sui motori di ricerca

Questo è un capitolo che meriterebbe un approfondimento maggiore, ma qui parliamo dell'importanza della SEO, non di come farla.

Avere un sito ottimizzato per la SEO è il primo passo per posizionarlo  sui motori di ricerca e, possibilmente, aumentare la sua visibilità. Questo è uno degli esempio in cui il designer non è sufficiente: può essere molto attento ad alcuni aspetti ma non è compito suo occuparsi della SEO, ci vuole uno specialista, uno che si occupi solo di quello, che abbia l'esperienza e le capacità per guidare il designer attraverso gli intricati sistemi che regolano la SEO.

Prima di tutto, è importante fare una ricerca delle parole chiave pertinenti al tuo settore. Queste sono le parole o le frasi che gli utenti digitano sui motori di ricerca per trovare informazioni relative al tuo sito. Una buona pratica è utilizzare queste keyword nel testo delle pagine, nei titoli e nelle descrizioni, per migliorare la rilevanza del sito per determinate query di ricerca. È bene anche fare una camparazione con i siti dei competitor, capire che parole chiave usano per cercare di competere su alcune e, magari, non competere su altre (argomenti non così pertinenti al nostro business).

Un altro aspetto importante dell'ottimizzazione SEO è la struttura del sito. Un buon web designer crea una struttura di navigazione logica e ben organizzata, con URL descrittivi e facili da leggere. Questo permette ai motori di ricerca di capire la struttura del sito e indicizzare correttamente le pagine. Anche qui, è bene farsi guidare da uno specialist SEO, che determini la struttura e soprattutto la nomenclatura di categorie e sottocategorie e i topic che devono essere trattati nelle diverse pagine, stando attenti a non mandare in conflitto pagine diverse per una stessa keyword.

Sviluppo di un sito web performante: i core web vitals

Cosa vuol dire "performante" se parliamo di siti web? Sembra una domanda semplice ma la risposta è uno dei più classici "dipende". Possiamo dire che un sito è performante se si carica velocemente? Credo di sì. Possiamo dire che un sito performa se converte? Ovvio. E se è ben posizionato e genera traffico? Anche.

Quindi, un sito performa in base agli obiettivi che gli sono stati assegnati.

Visto che non ne abbiamo ancora parlato, diciamo che in questo contesto vogliamo parlare di velocità di caricamento e affini. Dobiamo introdurre il concetto dei core web vitals.

I Core Web Vitals di Google rappresentano una componente fondamentale per la valutazione della qualità dell'esperienza utente sul web. Questi indicatori, sono solo una parte del più ampio set di metriche di Google per il Web Vitals, mirano a quantificare la reattività, la stabilità e la velocità di caricamento delle pagine web, offrendo agli sviluppatori e ai proprietari di siti web un quadro chiaro su come ottimizzare le loro risorse digitali per garantire un'esperienza utente ottimale.

Comprendere e migliorare i Core Web Vitals è cruciale non solo per migliorare l'esperienza dell'utente, ma anche per influenzare positivamente il posizionamento nei motori di ricerca.

I Core Web Vitals attuali includono tre metriche specifiche:

  1. Largest Contentful Paint (LCP) misura il tempo necessario perché il maggior contenuto visibile di una pagina web sia completamente caricato sul dispositivo dell'utente. Questo aspetto è vitale perché un caricamento rapido può ridurre il tasso di abbandono, mantenendo l'utente impegnato.
  2. First Input Delay (FID), invece, valuta la reattività di una pagina calcolando il tempo trascorso dal primo input dell'utente (ad esempio, un clic su un link o un pulsante) fino al momento in cui il browser è in grado di rispondere a tale input. Un basso FID indica una risposta veloce agli input dell'utente, aspetto cruciale per un'esperienza utente fluida.
  3. Cumulative Layout Shift (CLS) quantifica la stabilità visiva, misurando la frequenza con cui gli elementi di una pagina si spostano durante il caricamento. Una bassa CLS significa che la pagina è visivamente stabile, contribuendo a prevenire clic accidentali o difficoltà di lettura durante il caricamento.

Per ottimizzare i Core Web Vitals, gli sviluppatori dovrebbero concentrarsi su diverse best practices come la riduzione dei tempi di caricamento attraverso l'ottimizzazione delle immagini, l'eliminazione di risorse bloccanti il rendering e l'implementazione del lazy loading per contenuti non critici. 

Migliorare i Core Web Vitals richiede un approccio olistico alla progettazione e allo sviluppo web, con un occhio di riguardo per le esperienze degli utenti su dispositivi di vario tipo.

Luca Bizzarri