Abbiamo visto cosa sono i microdata e l'importanza di arricchire il sito e le sue entità di informazioni, in questo modo possiamo mettere a nudo la vera essenza del sito e renderla disponibile al mondo attraverso i motori di ricerca, che saranno in grado di indicizzare il sito per le giuste query, regalando agli utenti una vera esperienza (e che esperienza!) di navigazione e di ricerca. Siamo tutti commossi.
Bene, ora che abbiamo messo a nudo l'essenza del sito... Google si è ciucciato tutte le informazioni di cui ha bisogno e se siamo stati fin troppo bravi rischiamo che l'utente non vada oltre. Personalmente mi capita spesso con Wikipedia: Google è stata talmente brava a leggere (o Wikipedia a scrivere) che spesso quando cerco un attore o un film ho già tutto quello che mi serve nella SERP. Avete capito dove voglio arrivare?
Il rischio è che Google stessa si trasformi in un unico, enorme contenitore di informazioni e che rende il passaggio finale al sito, per il quale abbiamo tanto lavorato, inutile e non necessario. La ricerca semantica oggi dà informazioni univoche basate su query diverse e legate tra loro da categorie semantiche. Oggi. Ma domani? Non è irragionevole pensare che aggreghi tutte le informazioni che legge nei siti, grazie anche attraverso i microdata, e le presenti direttamente in risposta alle query evitando all'utente di fare un ulteriore click verso il sito. Verso il nostro sito, in particolare. In realtà difficilmente può succedere per siti "normali" come i nostri però parliamo di oggi. In futuro non sappiamo cosa potrà succedere, ma la direzione è questa.
Quindi, prima dico che i microdata sono un figata che serve a dare al motore di ricerca tutte le informazioni del nostro sito e poi vi dico che tutte queste informazioni verranno usate contro di voi? Ebbene sì, potrebbe essere. Alla fine la cosa divertente è che Google diventerà un unica gigantesca directory piena di informazioni e noi lavoreremo per loro, migliorando il loro servizio con le nostre informazioni. A pensarci bene, è geniale.
Oddio panico. E allora cosa facciamo? Nulla. Diversifichiamo le strategie attraverso cui i nostri clienti ci possono trovare, potenziamo ad esempio la parte social e ci prepariamo all'inevitabile. In ogni caso, che finiscano sul nostro sito o meno entreranno in contatto con noi e se sono interessati ci contatteranno in qualche modo. E poi non vi preoccupate, se avete un e-commerce gli utenti dovranno per forza entrare sul vostro sito per comprare, mica potranno acquistare direttamente dalla SERP di Google. O forse sì.
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Luca Bizzarri