Come costruire una newsletter efficace? Quando si parla di newsletter si pensa sempre a come impostare la grafica o gestire i contenuti, cose in effetti fondamentali per quanto concerne la performance ma spesso di dimentica un’altra parte fondamentale, cioè i lead. La gestione del lead è una pratica spesso dimenticata e si dà per socntato che una volta dentro uno non ne possa più uscire. In realtà i cosiddetti “cold leads” sono molti e ci sono diversi modi di gestirli, non ultimo come vedremo, mollarli per sempre. Ma prima di arrivare a quello:
- Non chiedete troppi dati. Resistete alla tentazione di sapere tutto e limitatevi ai dati che per il vostro business sono strategici: in linea di massima email, nome, cognome. Se avete in mente di fare una campagna sms o avete bisogno di recall chiedete il cellulare, magari non come campo obbligatorio. Altro non so, potrebbe seriamente compromettere le performance della raccolta di lead.
- C’è chi dice che una registrazione multi-step sia una soluzione intelligente. Chiedete prima solo la mail, con la liberatoria, dopodiché nella seconda pagine approfondite i dati, intanto la mail l’avete presa. Se adottate questa tecnica, mi raccomando, avvisate prima il consumatore magari con un titolo Step 1/2 e Step 2/2 o qualcosa del genere.
- I contenuti della newsletter devono essere sempre freschi, nuovi. In particolare se stiamo parlando di commercio elettronico potrebbe essere interessante dare un vantaggio agli iscritti e farli accedere prima degli altri alle promozioni del sito, anche solo 12 o 24 ore di anticipo. La gestione della newsletter promozionale va ovviamente automatizzata.
- Alla stessa stregua sarebbe ancora meglio riuscire a segmentare il proprio pubblico, tramite analisi complesse derivanti da cookie e big data o più semplicemente alla vecchia maniera chiedendo i loro interessi. In questo modo diamo l’impressione di avere messaggi personalizzati.
- Se avete diversi punti di ingresso per i lead (diversi form o diverse campagne) differenziate anche le liste all’interno del DB, altrimenti non potrete mai sapere chi si è iscritto da dove arriva e trarne delle conclusioni utili a capire se quel mezzo o quel form funziona meglio di altri. Poi una volta raccolti tutti i dati, muovete tutti nella lista principale.
- Molte piattaforme lo danno come un fattore obbligatorio ma qualora poteste scegliere… date sempre la possibilità di disiscrizione dalla lista. A parte che lo dovete fare per legge, anche se molti se ne sbattono, ma è comunque segno di civiltà e apertura mentale che i clienti apprezzano. Alla peggio perdete qualche lead ma guadagnate in reputazione.
Quando avete ottenuto i dati dovrete gestire la lista. Per ottimizzare le performance al meglio e soprattutto per non rompere le scatole a chi riceve le vostre mail ma non le apre è buona prassi mandare una mail di addio ai contatti che non interagiscono (neanche aprono) le vostre mail da più di 6 mesi. Questi contatti sono freddi e per il business da considerare defunti, Sono una zavorra che tira verso il basso i risultati e farete più bella figura a mandare una mail dal titolo “questo è un addio” (con possibilità di rinnovare l’iscrizione alla lista ovviamente, perché siamo gentili mica scemi) che non l’ennesima mail con una promozione che può portare solo fastidio e magari legare un brutto ricordo del brand a quella persona.
Leggi la Guida di OFG Advertising su come costruire una newsletter efficace.
Hai un ecommerce? Guarda come costruire una newsletter efficace per gestire i carrelli abbandonati.
Luca Bizzarri