Scoprire che le tue email finiscono nella posta indesiderata non è mai piacevole. Potrebbe significare un problema a cui non si è posta la giusta attenzione o nel quale la tua azienda si è imbattuta recentemente.
Del resto, evitare filtri antispam non è sempre così semplice ed immediato. Inoltre, questo problema influisce negativamente sugli esiti delle campagne di email marketing. Perché se lo scopo è ottenere risultati importanti in termini di conversioni e fidelizzazione, le email inviate devono arrivare a destinazione.
In questo post, ti illustreremo le regole da seguire per far sì che le email vengano classificate come mail antispam. E ci dedicheremo poi al tema della deliverability delle email, strettamente connesso al primo.
Filtro antispam: che cos’è e come funziona
I filtri antispam verificano se la tua email è conforme a determinati criteri di leggibilità e credibilità oppure se deve essere classificata come spam.
Funzionano tutti allo stesso modo. Essi leggono i contenuti delle email e li confrontano con quelli già segnalati come spam. Ad ogni parte del messaggio attribuiscono un punteggio.
Se le email presentano caratteristiche molto simili e quindi, il punteggio supera il valore predefinito (dall’amministratore di sistema del server di posta), allora vengono considerate come tali.
7 consigli per evitare filtri antispam
Come evitare filtri antispam? Ecco i 7 consigli da seguire:
- Fai attenzione all’oggetto mail
- Evita il maiuscolo, i punti esclamativi e il carattere rosso
- Utilizza un ESP affidabile
- Usa link attentamente
- Scrivi email brevi
- Non allegare file troppo grandi
- Inserisci il footer
1. Fai attenzione all’oggetto mail
Il primo passo è fare attenzione all’oggetto mail, perchè è il primo elemento su cui cade l’occhio. Evita parole comuni o troppo generiche, le cosiddette parole spam, come “Questo non è spam” e “Guadagna subito”.
Al contrario, l’oggetto mail deve risultare accattivante e riportare in maniera fedele e chiara il contenuto del messaggio. Non deve essere lungo più di 45 caratteri, perché non comparirebbe del tutto nella finestra della posta in arrivo del destinatario.
Inoltre, prima di scrivere, pensa alla tua buyer persona e ai suoi interessi e personalizza l’oggetto mail in base a questi fattori, magari inserendo anche il nome proprio del destinatario. Quello che funziona per lui non funzionerà per altri, e viceversa.
2. Evita il maiuscolo, i punti esclamativi e il carattere rosso
Questi sono tra i principali fattori di causa spam, che ti fanno finire in una blacklist. Oltre al rosso, evita il bianco su bianco o altri colori: infatti, è meglio utilizzare il font nero.
3. Utilizza un ESP affidabile
Come abbiamo visto nell'articolo dedicato all'email marketing, dotarsi di un ESP per la propria campagna di email marketing risulta indispensabile. Attenzione però ad utilizzarne uno affidabile e con una buona reputazione.
L’affidabilità di un ESP dipende dalla reputazione degli indirizzi IP e dei domini dei loro clienti. Se, ad esempio, comunichi tramite uno ombreggiato (cioè tramite uno non visibile e poco sicuro), di conseguenza, i tuoi indirizzo IP e dominio saranno considerati ombreggiati e le tue email saranno classificate come spam.
4. Usa link attentamente
È meglio evitare di inserire immagini cliccabili, landing page, siti sospetti o link abbreviati perché potrebbero essere considerati pericolosi o poco sicuri dai filtri antispam. In caso contrario, includi solo quelli provenienti da domini affidabili.
5. Scrivi email brevi
Il contenuto in un’email non è tutto. Contano anche la forma e la lunghezza, ancora di più per i filtri antispam. Questo perché un’email troppo lunga viene considerata come pubblicità spammosa, non autentica e non credibile.
Se il tuo messaggio è abbastanza lungo, un buon consiglio è di suddividerlo in paragrafi, cercando sempre di mantenere una certa chiarezza e leggibilità nell’esposizione.
Per scrivere email brevi, invece, il segreto è essere concisi e arrivare dritti al punto: non perdere tempo a dare informazioni inutili, ma suscita la curiosità del tuo destinatario con pochi e semplici concetti. Alla fine, valgono le stesse regole del punto 1, sull’oggetto mail.
6. Non allegare file troppo grandi
La presenza di allegati, soprattutto di grandi dimensioni, è un altro modo per finire nella posta indesiderata più velocemente. Se hai bisogno di inviare dei file al tuo destinatario, puoi ad esempio caricarli su un servizio cloud come Google Drive o Dropbox e condividere il link nell’email.
7. Inserisci il footer
L’ultimo step è inserire il footer con il nome e l’indirizzo della tua azienda, la partita iva o il numero registro impresa sito web, il link policy e l’unsubscribe, tutti elementi molto importanti per dare maggior credibilità alla tua email.
Tool per verificare la deliverability delle email
La deliverability delle email rappresenta la percentuale di email effettivamente recapitate nella casella di posta del destinatario. Come abbiamo visto, però, capita spesso che i messaggi finiscano in spam.
Per risolvere questo problema, quindi per migliorare e verificare la consegna delle tue email, ecco 3 tool molto utili:
- Mail-Tester: il meccanismo è molto semplice: prima devi inviare il tuo testo all’indirizzo email indicato nella pagina iniziale del sito e poi puoi verificare la sua deliverability cliccando su “Controlla il tuo punteggio”. Hai la possibilità di provarlo gratuitamente per 7 giorni.
- Spamcheck: rispetto al precedente, Spamcheck ti permette di incollare direttamente il messaggio nella casella di testo e analizzarlo in qualsiasi lingua. Poi, facendo click su “Controlla il tuo punteggio”, scoprirai quanto vale la tua email da 0 a 10.
- MxToolBox: anche qui il meccanismo è molto semplice. Devi inviare un’email a ping@tools.mxtoolbox.com e nella risposta che riceverai, ci sarà una CTA che, cliccandoci sopra, ti permetterà di scoprire il tuo punteggio e informazioni relative a cosa impedisce alla tua email di arrivare a destinazione.