Gruppi LinkedIn: cosa aggiungono alla tua strategia di marketing?

Gruppi LinkedIn: cosa aggiungono alla tua strategia di marketing?

Linkedin serve a sviluppare relazioni di business e contribuire ad attrarre nuove opportunità commerciali? La risposta è si e gli strumenti che la piattaforma social mette a disposizione sono davvero molti, bisogna (solo) imparare ad usarli nel modo corretto.

Il significato delle relazioni digitali, e quindi anche LinkedIn, è un tema che ha molto valore anche per noi e sul quale ci siamo interrogati più volte in agenzia, soprattutto quando si tratta di inserire questo strumento all’interno di un modello più complesso di sales e marketing.

Dove, come, quando attivare uno strumento: ci sono sempre sembrate domande giuste da porci in relazione a ciascun contesto e a ogni situazione. Quindi perché non LinkedIn?

Partiamo da una considerazione ormai chiara relativa a Linkedin: i profili personali LinkedIn sono diventati un canale di scambio e di interazione importantissimo; sappiamo che le pagine rappresentano un buon contributo alla strategia di comunicazione complessiva aziendale, se usate per divulgare un messaggio coerente tramite i collaboratori e per fare azioni di corporate branding.

Di Linkedin però, quantomeno in questo periodo, ci hanno incuriosito particolarmente i Gruppi. Ho  provato a prenderli in considerazione per capire come sono cambiati nell’ultimo periodo e come potrebbero contribuire ai risultati di marketing di ogni azienda, non solo nel b2b.

Per farlo, abbiamo pensato di aprire un nuovo gruppo LinkedIn per la nostra academy di formazione etica (lo abbiamo chiamato Outside the Box Academy) seguendo un percorso piuttosto semplice di creazione e personalizzazione.

Poi, abbiamo cercato di capire come usarlo e come potrebbero sfruttarlo i professionisti che - probabilmente come te - sono continuamente alla ricerca di nuove soluzioni.

Dal nostro punto di vista, i gruppi Linkedin possono innanzitutto essere un buon modo per affermare il proprio pensiero su un argomento principale e destinato a un target di persone specifico, se e quando utilizzati nel modo corretto.

Crediamo che il loro contributo possa esprimersi in:

  • incremento del network personale su Linkedin, per la maggior possibilità di identificare professionisti vicini ai propri interessi
  • Avvio di comunicazioni personali tramite i messaggi diretti
  • Diversificazione della presenza e del ruolo narrativo dell'azienda, dando un taglio diverso rispetto allo stile della pagina a cui possono essere collegati
  • Creazione di un ambiente di scambio culturale e - perché no - commerciale (con la giusta attenzione e il rispetto delle regole etiche di ingaggio).
  • Opportunità di essere riconosciuti come autorevoli su temi specifici

Come gestire la pagina LinkedIn aziendale. Scarica la guida >

Come creare un Gruppo LinkedIn e come gestirlo

La prima cosa da fare per la creazione di un gruppo, è piuttosto intuitivo, è scegliere un nome opportuno, che rappresenti il tema principale trattato e che possa essere ricercato facilmente dagli utenti.

Nel nostro caso, abbiamo scelto Outside the Box Academy, sia perché i temi sono rivolti principalmente agli utenti che vivono nel nostro perimetro di contenuti marketing, vendita e customer success, sia perché abbiamo voluto essere esplicativi e quasi didascalici nella scelta di un nome che facesse riferimento ai concetti di etica applicata al mondo degli affari.

C’è un errore comune che, fortunatamente, abbiamo capito subito e da cui consigliamo di tenersi lontani. Il Gruppo non è una Pagina e non è sensato usarlo come tale (L’altro errore comune è usare i profili personali come pagine e viceversa, direi da evitare).

Le regole di un gruppo infatti sono molto diverse da quelle delle pagine perché diverse sono le aspettative di chi ci entra.

Normalmente, gli utenti di un gruppo LinkedIn non vogliono essere infastiditi da notifiche di post pubblicitari, di foto di selfie ad eventi o di lanci di prodotto. Queste informazioni possono - al massimo - essere pubblicate nelle pagine, anche se con dubbi risultati.

Appartenere a un gruppo LinkedIn per qualcuno può significare il voler aderire a delle convinzioni o a una community schierata secondo ideali precisi. Chi entra in un gruppo vorrebbe parlare e sentir parlare dei temi del gruppo, imparando - perché no - qualcosa di utile per il suo lavoro e la sua vita.

La stessa Linkedin ha dato una definizione precisa dei gruppi, inquadrandone la funzione:

I Gruppi di LinkedIn offrono ai professionisti dello stesso settore o con interessi simili un luogo in cui poter condividere informazioni ed esperienze, chiedere indicazioni e costruire legami preziosi.

Nel nostro caso, la creazione del gruppo si è conclusa con l’inserimento della descrizione (che è il punto in cui indirizzare bene il tema del Gruppo e spiegarne i contenuti futuri), dei settori di riferimento, della località, delle regole, autorizzazioni varie e - ultimo ma non ultimo - la scelta di rendere elencato o non elencato il gruppo stesso.

Per spiegarmi meglio, un gruppo elencato è un gruppo che appare nei risultati di ricerca e può essere trovato dagli altri utenti mentre uno non elencato non è rintracciabile tramite la barra di ricerca e non è visibile ad altri utenti nei profili dei membri.

Icona profilo e foto copertina completano - più o meno - tutto il lavoro da fare.

Un'altra cura da avere: nella ricerca, solo i primi 200 caratteri (su 2000) della sezione Descrizione saranno visibili, quindi può essere una buona idea posizionare le keyword proprio all’inizio, inquadrare bene il pubblico a cui sarà destinato il contenuto e dare una giusta e ragionevole aspettativa di quello che si potrà trovare all’interno.

Regole: poche, chiare, inequivocabili

I social media cambiano di anno in anno, seguono l’evoluzione sociale e determinano nuovi trend. Con loro, cambiano i comportamenti e le forme di espressione, lo stile comunicativo e il contenuto stesso.

Non è sbagliato riconoscere che, al giorno d’oggi, alcuni social siano diventati più uno spazio di scontro che di incontro e non è difficile inciampare in scambi di post violenti e molto istintivi.

LinkedIn non è esente da questa tendenza, benché mantenga la prerogativa di spazio di conversazione professionale e sia difeso strenuamente dai professionisti stessi.

È per questo motivo che è importante stabilire una guida di comportamento (Linkedin social guidelines) chiara e inequivocabile.

Questo approccio sarà molto importante per preservare l’integrità del Gruppo LinkedIn ed evitare imbarazzi tra i membri, che devono essere difesi e tenuti al sicuro da utenti equivoci. Le regole potranno chiarire anche il numero di ammonimenti che anticiperanno un’eventuale espulsione dal gruppo.

I contenuti: l’argomento più importante

I contenuti sono ovviamente l’elemento di maggior importanza all’interno del Gruppo LinkedIn e dovrebbero essere inseriti prima di invitare persone e professionisti. I contenuti devono essere allineati ai temi principali, selezionati con cura e di interesse per i membri stessi.

Gli spunti per la creazione di articoli e post sono davvero tanti. Tra questi, i temi di maggiore attualità e i trend di settore ma anche le sfide più complesse che la maggior parte degli iscritti si trova a gestire ogni giorno. Per mantenere la coerenza comunicativa, può aiutare molto la creazione di un piano editoriale che sappia variare tra articoli, post, fotografie e video.

Quando tutto è pronto a livello contenutistico, è possibile iniziare ad invitare persone a partecipare più o meno attivamente al Gruppo LinkedIn.

Mentre per i Gruppi unlisted, l’unico modo di iscriversi è tramite invito, per i gruppi listati c’è la possibilità di invitare utenti Linkedin, che altri membri del gruppo lo facciano o che utenti non invitati trovino il Gruppo tramite i parametri di ricerca e chieda l’iscrizione.

Definire i criteri di partecipazione nelle prime fasi di creazione del Gruppo permette di prevenire i rischi di spam o utenti che non rispettano le regole, mantenendo alta la qualità.

Dalla guida Linkedin, due annotazioni numeriche veloci sui limiti previsti per i gruppi. Un utente LinkedIn può:

  1. Gestire fino a 30 gruppi alla volta.
  2. Iscriversi a un massimo di 100 gruppi.
  3. Avere un massimo di 20 gruppi in sospeso.
  4. Effettuare 20 menzioni all’interno di una conversazione.
  5. Creare fino a tre gruppi al giorno.

Un Gruppo di LinkedIn può avere:

  1. Un massimo di 10 proprietari.
  2. Un massimo di 20 responsabili.
  3. Un massimo di 2 milioni di membri.

Come amministratore del gruppo sarà tuo compito gestire le richieste di partecipazione al gruppo e controllare i nuovi contenuti pubblicati, eliminando quelli fuori tema, inopportuni e che non rispettano il regolamento. Con minor regolarità, ti consigliamo di verificare gli inviti che non sono stati accettati e quindi rimasti in sospeso.

Se poi il lavoro diventa impegnativo, puoi sempre scegliere di aggiungere come amministratore qualcuno del tuo gruppo e farti aiutare, sempre che sia disposto a farlo.

Per far crescere il Gruppo puoi incoraggiare i membri a promuoverlo e invitare i loro collegamenti, inserirlo nel tuo gruppo firma o nella tua newsletter e, ovviamente, nel tuo profilo LinkedIn.

10 passi per ottimizzare la tua pagina aziendale di LinkedIn >