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Come usare davvero le buyer personas in azienda
Le buyer personas sono uno degli strumenti più citati quando si parla di marketing e strategia, ma anche uno dei più fraintesi. Tutti le vogliono, pochi le usano bene. Perché? Perché spesso restano ferme in una slide o in un pdf che prende polvere digitale. In realtà, una buona buyer persona non è solo un identikit da mostrare in presentazione: è un asset operativo che può (e deve) guidare le decisioni in tutta l’azienda. Ma come si fa a portarle davvero nella quotidianità operativa?
In questo articolo ti spiego come socializzare e rendere operative le buyer personas all’interno di un’organizzazione, con consigli pratici, esempi e un approccio concreto.
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1. Le buyer personas non sono solo un esercizio di marketing
Partiamo da qui: se pensi che le personas servano solo a chi scrive i post per Instagram, sei fuori strada. Una buyer persona ben fatta è utile per:
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- chi sviluppa un prodotto (per capire quali funzionalità sono davvero utili);
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- chi fa customer service (per sapere come gestire i diversi tipi di cliente);
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- chi si occupa di vendite (per prepararsi a obiezioni ricorrenti);
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- chi fa campagne adv (per targettizzare meglio);
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- chi si occupa di UX e design (per semplificare le esperienze).
Quindi la prima azione da fare è: portare le personas fuori dal marketing. Se restano chiuse in quel reparto, non serviranno mai davvero.
2. Socializzare le personas: falle vivere dentro l’azienda
Creare le buyer personas è solo il primo passo. Il vero lavoro è farle conoscere a tutti. E non basta mandare una mail con l’allegato o caricarle su una cartella condivisa. Serve una vera e propria operazione di “evangelizzazione interna”.
Ecco alcune idee pratiche:
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- Workshop trasversali: organizza incontri in cui spieghi le personas ai diversi team. Coinvolgi anche chi di solito non viene toccato direttamente dal marketing.
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- Poster e infografiche: crea visual semplici da appendere in ufficio (o da usare come sfondo Zoom/Teams). Sembra una sciocchezza, ma aiuta a fissare nomi, caratteristiche, pain point.
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- Personas nelle presentazioni: ogni volta che c’è una riunione su un nuovo progetto, inserisci almeno una slide che dica: “questa idea a quale persona parla?”.
3. Operazionalizzare le personas: portale nei processi
Una volta condivise, le buyer personas devono diventare parte integrante dei processi. Questo è il vero salto di qualità. Come si fa? Ti do qualche spunto concreto.
A. Crea contenuti su misura (davvero)
Ogni persona ha bisogni, obiettivi, paure e modi diversi di informarsi. Quindi:
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- costruisci funnel differenziati;
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- scrivi articoli, landing, e-mail pensati per ciascun profilo;
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- usa linguaggi e toni diversi in base alla persona.
Per farlo bene, puoi usare uno schema a matrice: nella colonna metti le personas, nella riga le fasi del funnel. Così sai sempre cosa serve a chi.
B. Inseriscile nei CRM e negli strumenti di marketing automation
Le buyer personas devono vivere anche nei tool che usi. Non è sufficiente averle nel manuale di branding. Aggiungi un campo “persona” nel tuo CRM, tagga i contatti e crea automazioni personalizzate.
Strumenti come HubSpot, ActiveCampaign o Salesforce lo permettono già. Serve solo un po’ di organizzazione a monte.
C. Usa le personas nei brief creativi e di prodotto
Ogni volta che si scrive un brief — per una campagna, una creatività, una funzionalità software — ricordati di specificare: “a chi parliamo? Quale persona stiamo cercando di coinvolgere?”. Questa semplice domanda può cambiare l’esito di un intero progetto.
D. Allinea il customer care
Il customer service è spesso il punto in cui il cliente si gioca la percezione del brand. Eppure, è anche il reparto meno informato sulle personas. Condividi con loro le caratteristiche principali e prepara risposte tipo, training o scenari basati sui diversi profili. Migliorerà la qualità del servizio.
4. Misura l’impatto delle personas
Come ogni cosa nel marketing (e nel business), anche l’uso delle personas va misurato.
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- Hai creato contenuti personalizzati? Guarda i tassi di apertura, clic e conversione.
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- Hai segmentato le campagne? Analizza le performance per segmento.
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- Hai migliorato il customer journey? Verifica con sondaggi, NPS o interviste qualitative.
Inoltre, raccogli feedback interni. I team stanno usando davvero le personas? Le trovano utili? Vanno aggiornate?
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5. Mantieni vive le personas nel tempo
Le personas non sono scolpite nella pietra. I mercati cambiano, le persone evolvono, e così anche i tuoi profili devono essere aggiornati.
Stabilisci un ciclo di revisione annuale o semestrale:
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- analizza i dati (analytics, CRM, feedback clienti);
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- confrontati con i team di front-line;
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- aggiorna i dettagli demografici, comportamentali, psicografici.
Puoi anche creare delle personas temporanee legate a momenti specifici (es. lancio di un nuovo prodotto, cambio generazionale nel target, eventi sociali o economici rilevanti).
6. Strumenti utili per lavorare con le personas
Per rendere tutto più pratico, ecco qualche tool che può aiutarti a gestire le personas in modo operativo:
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- Miro o Mural: perfetti per costruire e visualizzare personas in modo collaborativo.
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- HubSpot: offre modelli di personas e consente di integrarle direttamente nella pipeline di marketing e vendita.
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- Google Data Studio / Looker Studio: per costruire dashboard personalizzate che incrociano dati reali e segmenti di personas.
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- Notion: utile per creare un “wiki” interno dove ogni team può consultare e aggiornare le personas.
7. Le domande chiave da farsi (sempre)
Ogni volta che prendi una decisione strategica, chiediti:
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- Questa scelta ha senso per [Nome Persona]?
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- Sto parlando la sua lingua?
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- Sto risolvendo un problema che per lei/lui è rilevante?
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- Le mie azioni confermano o smentiscono ciò che sa del mio brand?
Se la risposta è “non lo so”, forse non stai usando bene le tue personas.
In sintesi
Fare le buyer personas è facile. Usarle bene, è un lavoro. Serve tempo, coerenza e soprattutto la volontà di portarle fuori dal documento iniziale per farle vivere nei processi, nei tool e nelle conversazioni aziendali quotidiane.
Socializzarle, operazionalizzarle, misurarle e aggiornarle: queste sono le quattro azioni fondamentali. Non basta definirle. Bisogna farle succedere.
E se ci riesci, ti accorgi che le buyer personas non sono più un esercizio teorico, ma uno dei motori più concreti della crescita del tuo brand.