Case history: il marchio intramontabile e riconoscibile della Coca Cola come è nato?

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Premessa. Sfortunatamente questa non è una nostra case history.

Chi non conosce la Coca Cola? Domanda alquanto retorica! Tutti noi la conosciamo e la beviamo. Ma come ha fatto a rimanere così impressa nell’immaginario collettivo?

Non è la bevanda più consumata al mondo solo per via del suo gusto particolare, anche se è un fattore da non sottovalutare. Tuttavia, ciò che l’ha resa famosa e apprezzata da tutti è quello che si nasconde dietro, ovvero la capacità di distinguersi dal resto del mercato e il merito di aver riconosciuto nella pubblicità un potente mezzo di comunicazione per il proprio business.

Infatti, ad oggi il brand Coca Cola rappresenta una delle case history più storiche ed interessanti del marketing.

Se vuoi saperne di più al riguardo, in questo post, tratteremo i seguenti argomenti:

  • chi ha inventato la Coca Cola
  • la sua storia
  • il logo Coca Cola e com’è nato.

Chi ha inventato la Coca Cola?

John Stith Pemberton ha inventato la Coca Cola. È l’8 maggio 1886 e ci troviamo ad Atlanta, in Georgia, quando il farmacista Pemberton è intenzionato a trovare un rimedio efficace contro il mal di testa. E ci riesce, creando uno sciroppo a base di vino e foglie di coca. Lo chiama Pemberton's French Wine Coca, ma altro non è che un’imitazione del vino di coca diffuso in Europa ed inventato dal dottor Mariani.

Entusiasta della sua scoperta, Pemberton si reca subito dal gestore di un bar vicino e gliela fa assaggiare. Anche qui la miscela piace molto e così, inizia ad essere venduta nel locale a cinque centesimi come bevanda da asporto.

Ma ben presto l’alcool viene sostituito con un estratto di cola, una noce africana il cui principio attivo è la caffeina, mentre la coca viene proibita. L’obiettivo è, quindi, quello di renderla una bevanda analcolica più gradevole al gusto: infatti, ad essa viene aggiunta l’acqua gassata e dello zucchero. Nasce così la prima Coca Cola.

Storia della Coca Cola: Asa Candler e la prima campagna di direct marketing

Nonostante l’invenzione del farmacista di Atlanta sia geniale, il vero successo della Coca Cola si deve ad Asa Candler, colui che succede a Pemberton, e alle sue abilità di marketing.

Ed è proprio su questo aspetto che bisogna soffermarsi per capire come un marchio nato alla fine del 1800 sia arrivato fino ai giorni nostri e continui ancora oggi ad essere molto amato.

C’è da dire, però, che già il contabile di Pemberton, Frank Robinson, intuisce l’importanza della pubblicità come mezzo di comunicazione e diffusione dei propri prodotti. Infatti, la prima campagna pubblicitaria è ad opera sua ed esce il 29 maggio 1886 sul quotidiano The Atlantic Journal.

Tuttavia, le vendite non vanno bene e, anche a causa di problemi di salute, Pemberton decide di passare la sua eredità ad un altro farmacista, Asa Griggs Candler, vendendogli le sue quote. Muore poi nell’agosto del 1888.

Candler capisce fin da subito il potenziale della Coca Cola e soprattutto della pubblicità, di cui si serve per raggiungere i propri obiettivi. Grazie a lui, infatti, la Coca Cola ottiene risultati sempre più soddisfacenti in termini di vendite e conoscibilità. Nel 1892 si trasforma in una vera e propria azienda, col nome di The Coca Cola Company.

Ma tra le tante strategie pubblicitarie messe in atto dalla compagnia, ce n’è una che viene riconosciuta come la prima campagna di direct marketing della storia. Robinson si reca nelle farmacie e nei bar di Atlanta e si fa dare gli indirizzi dei migliori clienti. Ad essi invia un buono per ricevere una Coca Cola gratis.

Il risultato? Non può che essere positivo: una bevanda gratuita piace a tutti, ma piace ancora di più se è buona. In poco tempo, infatti, si diffonde la voce dell’ottimo gusto della Coca Cola e i clienti aumentano. Da business locale diventa un business mondiale. Nel 1919 l’azienda viene quotata in borsa, nel 1927 fa la sua comparsa in Italia e nel 1960 viene introdotta la prima Coca Cola in lattina.

Soffermarsi su questa campagna pubblicitaria è fondamentale perché ci fa capire come essa, con una piccola azione ma geniale, abbia determinato il successo della Coca Cola a livello globale e un cambio di svolta negli affari dell’azienda. Inoltre, a quell’epoca, non si poteva contare su tutti gli strumenti che abbiamo noi al giorno d’oggi per creare strategie volte ad attrarre e coinvolgere gli utenti.

Ma se si vuole far crescere il proprio business, bisogna servirsi dei dati e misurare i risultati, cercando di trovare soluzioni sempre più mirate sulle esigenze di specifici target.

Altre strategie pubblicitarie: dalla leggendaria bottiglietta Coca Cola al mito di Babbo Natale

Come detto prima, la pubblicità e la comunicazione giocano un ruolo importantissimo nella storia della Coca Cola. Sono tante le strategie pubblicitarie messe in atto per farsi notare e distinguersi dalla concorrenza. Tra queste, le due da citare sono:

  • la particolare forma della bottiglietta in vetro
  • l’immagine di Babbo Natale

Ciò che differenzia questa bevanda dalle altre analcoliche in commercio sono la particolare forma della bottiglietta e i dettagli grafici unici ed esclusivi. Inoltre, in occasioni speciali come Natale o altri eventi, essi hanno subito delle variazioni a livello di etichetta e decorazioni.

Il marchio ha deciso di puntare sui dettagli, creando di volta in volta bottigliette diverse le une dalle altre e giocando sul fattore “collezionismo”. Le persone bevono la Coca Cola e sono attratte dalla bellezza della confezione, di conseguenza ne vogliono possedere sempre di più.

Invece, per quanto riguarda l’immagine di Babbo Natale, essa è stata ampiamente utilizzata come testimonial delle campagne pubblicitarie natalizie, facendola rientrare nell’immaginario collettivo come una delle figure più importanti del Natale. Secondo la leggenda, inoltre, la veste di Babbo Natale sarebbe diventata rossa con Coca Cola, proprio per fare riferimento ai colori predominanti della bottiglietta.

Il logo Coca Cola: com’è nato?

Un’altra idea geniale è quella del logo. Ad inventarlo è Robinson nel 1886. Egli ritiene che il nome debba essere efficace e persuasivo sia a livello contenutistico sia a livello grafico e che le due c (iniziali dei due ingredienti principali, la coca e la cola) debbano essere presenti nel logo per far capire alla gente di cosa si tratta.

Quindi, per realizzarlo, riprende la sua calligrafia in corsivo e ne modifica i tratti. Il risultato è molto semplice e d’effetto: “Coca-Cola”.

Ma perché è così importante secondo Robinson? La risposta è semplice: capisce fin da subito che, solo tramite una buona strategia pubblicitaria, un brand si può differenziare e ottenere maggior visibilità. Infatti, il suo obiettivo è quello di far distinguere la Coca Cola dalla concorrenza non solo come bevanda ma anche come marchio, rendendolo unico ed inimitabile.

In altre parole, avere un logo originale e ben studiato risulta indispensabile per un’azienda perché è il suo biglietto da visita, la prima cosa su cui cade l’occhio, deve rispecchiare chi sei e che cosa fai.

Conoscere la storia della Coca Cola passo dopo passo ci deve far capire come solo tramite una strategia di marketing ben strutturata, si possono raggiungere gli obiettivi sperati. Niente deve essere lasciato al caso, dall’inizio alla fine, dalla progettazione fino alla misurazione dei risultati. Il primo step di questo lavoro è sempre capire i tuoi obiettivi e non dimenticarti di scrivere il tuo piano di marketing!

Se anche tu hai bisogno di una consulenza per la tua azienda, non esitare a contattarci!