I link che da altri siti che puntano al proprio sito, definiti in-links, hanno sempre più peso nel posizionamento nella SERP e definiscono secondo l'ottica di Google la "link popularity" cioè quanto il nostro sito è popolare nel web. La popolarità è definita quindi in termini di quantità e qualità degli stessi link. Il concetto di quantità è semplice da capire e definire, mentre la qualità è strettamente dipendente dal sito che posta il nostro link. In particolare sono 3 i fattori che contano:
- Rilevanza: se il link è postato da un sito o blog di argomento affine al proprio, questo avrà un valore più alto
- Autorevolezza: rimane un attributo nascosto dagli stessi motori di ricerca ed è strettamente dipendente da numerosi fattori, tra cui spicca sicuramente il numero di in-links.
- Affidabilità: ogni motore di ricerca tenta di valutare l'affidabilità di ogni sito. Più il sito è considerato affidabile, più il link postato su questo sito avrà valore.
Perché gli in-links sono così importanti? Il concetto che sta alla base del link building è che se il mio sito ha contenuti così interessanti da essere ripresi da altri, merita di essere premiato. Affinché i backlink siano utili e servano in ottica SEO devono essere diciamo "naturali" e non creati artificialmente, altrimenti il rischio non è che non siano di alcuna utilità ma che addirittura provochino più danni che benefici. Potremmo definire "naturale" un link che è stato intenzionalmente postato da un webmaster o da un blogger mentre "artificiale", e quindi punito, è tutto ciò che non rientra in questa definizione. Google non tollera più l'acquisto di link massivo e, anche se è una pratica piuttosto ancora diffusa, lo punisce pesantemente. Cercare di fregare Google non è una best practice, anzi bisogna considerare che è molto difficile farla franca e che le conseguenze da pagare sono pesanti, soprattutto nel lungo termine.
Luca Bizzarri
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