Cos'è la content distribution? Oggi parliamo di target e ci concentriamo sulla prima fase: studiare. Studiare come i nostri consumatori interagiscono con il nostro brand. Studiare se usano Social Media e quali. Studiare se si collegano via desktop o mobile. Studiare quali altri siti di informazione o contenuti frequentano. Studiare se sono attenti alle promozioni o a operazioni di loyalty. Insomma, prima di procedere oltre, facciamoci un'idea di chi sono e cosa fanno (digitalmente parlando). I cosiddetti First Party Data, informazioni dirette che l'azienda ha a disposizione sui propri consumatori (che si contrappongono ai Third Party Data che invece sono DB che si possono acquistare, appunto, da terze parti) ci possono aiutare ad identificare:
- Quali sono i consumatori che interagiscono con il nostro Brand
- Quali sono i nostri potenziali clienti
- Quali sono i consumatori che sono quasi diventati clienti (abbandonando poi il carrello, per esempio)
Queste informazioni sui consumatori ci aiutano a definire quali possono essere i contenuti da produrre e quali i mezzi giusti per veicolarli. Questa analisi più profonda ha un altro indubbio vantaggio: scavare nel mondo dei nostri consumatori per comprenderli meglio ci porta a scardinare le solite logiche con cui l'Azienda considera il mercato per aprire nuove possibilità. Considerare la diversità ci porta ad escludere i modelli di analisi dei consumatori che conosciamo già evitandoci di reiterare le nostre solite strategie permettendoci di aprire la mente.
Proprio a questo proposito, consideriamo i nostri consumatori o i nostri follower con un elevato tasso di engagement. Ora pensiamo ad un ecosistema di consumatori/followers (quindi per una volta non centrato sul nostro Brand o sui nostri mezzi di comunicazione) che genera WOM tra gli amici e conoscenti che condividono gli stessi valori, interessi e status sociale dei nostri consumatori (possiamo avvalerci di strumenti come Facebook's Advertising tool o Google Customer Match per capire come i consumatori si comportano e quali sono i loro interessi). A questo punto se mixiamo tutte le informazioni in nostro possesso, dovremmo ottenere informazioni su tutti i gruppi dell'ecosistema qui evidenziato.
Per ritornare con i piedi per terra in definitiva quello che deve essere evidenziato è che:
- per ogni gruppo di persone esistono dei contenuti interessanti
- per ogni segmento di target esistono dei (social) media interessanti
- ogni segmento ha abitudini e modalità di reperimento delle informazioni pre-acqusito
- ogni gruppo di consumatori legge o partecipa a discussioni o topic per lui interessanti
- ognuno di noi ha dei brand che preferisce
Si tratta di trovare il giusto mix di ognuno di questo fattori e incastrarli in una strategia di social media marketing che abbia un senso.
Interessa appfondire cos'è la Content Distribution? Ecco la guida di OFG Advertising:
- Cos'è la content distribution
- Perché i tuoi post sui Social (Facebook) non si vedono
- Customer Journey, touchpoints, pianificazione media
- Pianificare la promozione dei contenuti
- Misurare i risultati in base agli obiettivi
Per distribuirlo, è necessario avere un contenuto pronto all'uso. Scopri cos'è lo storytelling e come adattarlo alla propria strategia di marketing.
Luca Bizzarri