Un paio di settimane fa si è svolto l'SMX, (Search Marketing Expo) di Milano, una importante occasione di aggiornamento professionale grazie al contributo di importante figure Social, SEO e Digital Marketing sia italiane che internazionali. Le conferenze, nonostante il nome della manifestazione, hanno toccato diverse tematiche del marketing in generale come la vexata quaestio sul marketing data driven, oltre ai grandi classici digital come user experience o e-commerce.
Quanto delineato dai relatori d'oltre oceano, fondamentalmente, non cambia il panorama SEO delineato fino ad oggi, emergono tuttavia alcune novità degne di essere sottolineate. Ecco i miei takeaways della maratona di Marketing.
- La conoscenza del cliente in primo piano: importanti passi avanti in questo senso sono stati fatti grazie al sempre più importante utilizzo dei big data. Fondamentalmente si tratta di una grande conferma della direzione che abbiamo anche noi tracciato fino ad oggi: il consumatore al centro di un'esperienza personalizzata e totalizzante, in cui il servizio è il re e la soddisfazione la regina.
- L'algoritmo è da considerarsi una vera e propria I.A.: il motore di ricerca evolve e cerca sempre più di interpretare l'intenzione della ricerca e restituire un risultato che ne interpreti i concetti. Un obiettivo ambizioso che sta dando però i suoi primi risultati: l'algoritmo è sempre più simile ad una intelligenza artificiale che cresce e si evolve con una sua indipendenza (è un po' angosciante in effetti) e rende quasi nulla la prevedibilità dei trend sui fattori importanti per il ranking. Da questo derivano direttamente i prossimi due punti:
- Importanza del Quality Content: viene premiato il contenuto di qualità che abbia un senso all'interno del suo contesto, che abbia dei link interni ed esterni solidi, che sia condiviso e commentato se possibile. Vengono preferiti i testi più lunghi e ben formattati (bold, bullet points etc) considerati più semplici da leggere.
- Crollo del potere delle Keywords: in un contesto dove si premia l'intenzione, perdono importanza le parole chiave che rimangono vive come entità ma si spogliano del significato legato alla parola in sé e ne acquistano di nuovo in riferimento al contesto, alla rilevanza del contenuto e alla sua struttura.
- Importanza del Responsive Design: questo non finiremo mai di dirlo, almeno fino a che non sarà più un fattore fondamentale. Gli utenti oggi cercano informazioni tutti i giorni, più volte al giorno, dal proprio smartphone ed è un fatto che in media i primi 30 risultati di Google restituiscano la maggioranza di siti ottimizzati per il mobile.
- Decrescita dell'importanza dei backlinks: dall'introduzione del disavow tool nei webmaster tools, strumento che consente di rinnegare selettivamente i backlinks considerati dannosi, diventa sempre più difficile stabilire l'importanza dei link in ottica SEO evidenziando una correlazione negativa, anno su anno, tra link e ranking.
- Dubbio sui Social Signals: non è chiaro il ruolo dei social sul ranking. I dati mostrano correlazione positiva ma Google segnala che non sono un fattore che l'algoritmo usa in maniera preponderante ma solo secondaria. Aggiungo io, che sicuramente non fanno male per cui non mi focalizzerei troppo sul loro ruolo.
Insomma, una due giorni interessante che delinea un futuro in grande parte già delineato da trend molto discussi ma che introduce anche importanti novità da prendere in considerazione. Cercheremo di approfondire gli argomenti nelle prossime settimane.
Luca Bizzarri