Tornati dalle vacanze, riprendiamo a far girare il cervello e affrontiamo un tema abbastanza soft ma che spesso torna in molte delle presentazioni che facciamo alle Aziende: perché molti brand dovrebbero rifare il sito? Perché spendere dei soldi per rinnovare qualcosa che di fatto esiste già e tutto sommato non crea danni? Cominciamo con il dire che il concetto di "non crea danni" è tutto da valutare ma andiamo per gradi. Mi risulta difficile immaginare che negli ultimi 3 anni il vostro business, i vostri prodotti o il vostro target non siano in qualche modo cambiati. Se ricordiamo che circa il 70% di coloro che acquistano online hanno già cercato i prodotti da comprare su Internet, ci rendiamo conto di quanto il sito sia un potente strumento di marketing. Vediamo dunque le ragioni per cui è opportuno tenere il sito sempre aggiornato.
- Tecnologia. Questa è un'area in continua evoluzione e mantenere un costante aggiornamento del codice significa ottenere diversi risultati:
- Ottimizzazione SEO. Un codice ben scritto e sempre aggiornato rende il sito più appetibile per Google
- Responsive. Un sito responsive non solo è fruibile da ogni dispositivo ma contribuisce al ranking nella SERP.
- Sicurezza. Un sito che dia garanzie e che non possa essere "bucato" significa tenere al riparo da occhi indiscreti i propri dati sensibili. O peggio, i dati dei propri clienti.
- Il sito rispecchia il vostro brand? Ognuno di noi si ponga questa domanda: se io raccontassi il mio brand di persona ad un utente e poi questo visitasse il sito, riceverebbe le stesse impressioni? Se la risposta è no, se il sito è rimasto indietro rispetto all'evoluzione del brand, se continuate a ripetervi che sì, il sito va bene, ma andrebbe un po' aggiornato... beh, direi che la risposta è alla luce del sole. Ogni brand è fluido, cambia al cambiare delle condizioni e delle persone che lo creano e lo tengono vivo: tutto scorre, perché il sito che è l'unico strumento attivo 24/24 ore non deve farlo?
- Una volta sul sito l'utente capisce chiaramente cosa deve fare? La direzione chiara che il web design sta prendendo è proprio quella che porta alla funzionalità: nessuna frivolezza, poche animazioni, zero musica per l'amor di Dio ma un sito che guarda all'obiettivo: qualsiasi sia l'azione che consideri "conversione", ecco, questo deve essere il tuo unico scopo. Quando un utente atterra sul tuo sito, quindi, ha ben chiaro che cosa deve comprare e come lo deve fare? Ha ben chiaro che deve lasciare i suoi dati? Capisce come iscriversi alla newsletter o al blog? Il tuo e-book è sufficientemente in vista? Mettete delle CTA chiare, a costo di pensare che state insultando l'intelligenza dei vostri utenti.
- Il sito è ben integrato nella tua strategia Social? Riformulo: non hai una strategia social? Passa al punto successivo. Il vostro sito consente di avere plugin di condivisione e per gestire i commenti? Avete un Social Media Hub acceso? Nooooo??? Ahi, ahi, ahi dicevano in una storica pubblicità degli anni '80. "Social" significa WOM e possibilità di far girare i propri contenuti e il proprio brand. Non farlo non ha senso, qualsiasi cosa stiate pensando in questo momento: non farlo significa non avere neanche una chance. Se non giochi, non vinci. Inoltre il social commerce è sempre più attivo e in voga, senza contare quanto vengono condivisi i prodotti prima e dopo l'acquisto, rispettivamente, per superare le proprie insicurezze e per vantarsi con gli amici.
- Tutte le pagine o i prodotti sono facilmente raggiungibili dal menu? In realtà la domanda giusta da fare è quanto l'albero di navigazione e le categorie dei vostri prodotti rispecchiano quello che l'utente si aspetta? Esempio pratico: guardavo il sito di un grosso player della GDS che vende anche online e mette i monitor in questo percorso: Computer & Tablet - PC Desktop e Monitor. A me, personalmente, nascondere i monitor dentro alla categoria relativa ai PC non sembra una genialata anche perché dalla Home Page non ho alcun modo di vedere, a colpo d'occhio, se il sito vende anche i monitor. Ma un sito e-commerce ogni secondo che passa si gioca il 15% delle conversioni: 7 secondi spesi a cercare invano e ci siamo giocati l'acquisto. E poi, in ultimo: il sito vi consente di gestire i filtri di ricerca? Funzionano bene? Aiutano nella ricerca e scremano i risultati?
- Avete imposto al sito la personalità del Brand? Quando capito su un sito, come quando conosco una persona, voglio che mi dica qualcosa di interessante, in un modo che mi sorprenda, con contenuti interessanti. Non vogliamo che l'utente si annoi, tanto meno che esca dal sito pensando che il nostro prodotto sia come il sito: brutto, inutile e noioso.
- Il vostro sito ha ancora base 800 pixel? Dai facciamo i seri: stiamo parlando di Retina, HDMI, Full HD.
E non abbiamo affrontato il tema del blog: serve per dare informazioni, serve per il SEO, serve per far vedere che il sito è vivo. Il vostro sito consente di gestire un blog? Se la risposta è no, può essere un ulteriore segnale da prendere in considerazione.
Insomma, se è tempo di rifare il sito affidatevi a professionisti: è finito il tempo in cui ci si poteva improvvisare web designer. Oggi è un lavoro complesso che comprende sia un designer intelligente che comprenda le esigenze aziendali e sappia come si comportano gli utenti sia una controparte di sviluppo con gli attributi che strizzi un occhio alla sicurezza e al SEO senza però dimenticare l'importanza della grafica. Ah, e ci vuole un PM che sia in grado di conversare con i developer (non me ne vogliano, ne conosco tanti ma a volte sono intrattabili) e sappia riportare loro le esigenze del cliente. Insomma, oggi fare un sito è un lavoro da professionisti.
Luca Bizzarri